Masturbazione e Prostatite: cause ed effetti


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La prostatite è una malattia infiammatoria della ghiandola prostatica, che colpisce il genere maschile adulto, solitamente in un età compresa tra i 45 e i 70 anni, ma non è raro che a soffrirne siano anche ragazzi giovani (prostatite giovanile).
La ghiandola, circonda l’uretra ed è posizionata sotto la vescica, motivo per cui uno dei principali segnali di allarme, è il frequente bisogno di urinare. Le cause sono diverse, approfondiamo in questa sezione l’argomento.
Indice dei Contenuti
Prostatite: come riconoscerla
L’infiammazione infatti può essere batterica, cronica o asintomatica. La prima si differenzia dalle altre per la presenza di infezione batterica e necessita di un diverso trattamento medico. La prostatite cronica e asintomatica, escludono la presenza di infezione batterica e sono generalmente curate con integratori mirati e cura dell’alimentazione.
I sintomi più comuni della prostatite sono:
- dolore pelvico;
- minzione frequente;
- bruciore durante la minzione;
- stipsi;
- scarsa quantità di sperma durante il rapporto;
- evacuazione ed eiaculazione dolorosa.
In caso di prostatite batterica può comparire febbre, stato di malessere generale e perdite di sangue. In presenza anche di un solo sintomo di quelli elencati, è consigliabile rivolgersi tempestivamente al medico, che saprà indicare il giusto percorso da intraprendere.
Come sono collegate eiaculazione e prostatite?
L’eiaculazione non è altro che la fuoriuscita dello sperma dal pene durante la masturbazione o l’atto sessuale. Durante l’eiaculazione la prostata si contrae e siccome il liquido seminale passa per la prostata se questa è infiammata o ingrossata causa dolore. Se si sente dolore qualche istante prima di eiaculare oppure notate tracce di sangue nello sperma allora è bene rivolgersi a un medico per fare i vari esami delle urine e dello sperma come lo spermiogramma.
Questa condizione è un sintomo abbastanza chiaro di postata ingrossata o infiammata. Se non si interviene tempestivamente c’è il rischi che l’infezione possa aggravarsi portando a sterilità, disfunzioni sessuali, intaccare organo vicini alla prostata o formarsi un ascesso della stessa. In tal caso il medico provvederà a indicare una cura e nel caso grave intervenire tramite operazione chirurgica.
Le cause della prostatite
Le cause scatenanti della prostatite non sono chiare, soprattutto nella prostatite cronica e asintomatica, che risultano essere anche più complicate e lunghe da trattare.
Ma alcuni fattori potrebbero determinare lo sviluppo della malattia:
- età, è più frequente che la malattia infiammatoria compaia in uomini adulti rispetto a soggetti più giovani;
- familiarità, non si sono studi scientifici che dimostrano che sia una malattia ereditaria, ma sovente accade;
- infezioni ricorrenti alle vie urinarie;
- microtraumi da attività sportive quali l’equitazione e il ciclismo;
- manovre invasive da interventi chirurgici.
Prostatite: masturbarsi fa bene o fa male?
Le eiaculazioni ricorrenti infatti sottopongono la prostata a stress eccessivo, che in fase di infiammazione, soprattutto acuta, potrebbe peggiorare la situazione. La masturbazione, rispetto all’atto sessuale, è un po’ più dannosa, in quanto si abbassano i livelli di testosterone rendendo la ghiandola più vulnerabile alle infiammazioni. È bene però precisare che una masturbazione moderata, in condizione di infiammazione lieve, non è dannosa e pericolosa.
La prostatite è spesso responsabile del calo del desiderio e la masturbazione compulsiva e continuativa è il tentativo ansioso del soggetto, di verificare il funzionamento del pene e non derivante dal mero desiderio sessuale.
Soprattutto nella fase acuta dell’evoluzione della malattia, la masturbazione compulsiva potrebbe provocare emospermia ed ematuria, ossia presenza di sangue nello sperma e nelle urine, ostacolando la guarigione della malattia. È bene, qualsiasi sia l’età in cui compaia la prostatite, rivolgersi celermente a medici esperti, che sappiano al meglio consigliarti e indirizzare il giusto percorso medico da seguire.
Prostatite e vita di coppia
L’infiammazione della ghiandola prostatica, se non curata in tempo, si può trasformare in malattia cronica, moto più difficile e lunga da curare.
Studi medici hanno confermato una certa correlazione tra prostatite e disfunzione erettile, che può manifestarsi nel decorso della malattia, rendendo l’atto sessuale difficoltoso, doloroso e poco soddisfacente. Soprattutto nella fase acuta non è raro che l’uomo riscontri problemi erettili, difficoltà di mantenimento dell’erezione e di raggiungimento dell’orgasmo.
Fattori che influenzano negativamente il rapporto di coppia e la psiche dell’individuo, che si sente inadeguato e incapace di soddisfare il proprio partner. Ecco perché è importante non sottovalutare i sintomi e abbreviare i tempi della diagnosi, in modo da affrontare sull’esordio il problema e accorciare i tempi di guarigione.
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Sesso e prostatite
L’infiammazione della ghiandola prostatica non è molto ben tollerata dagli uomini, per i sintomi fastidiosi che comporta, le cure non sempre efficaci, i tempi di lunghi di guarigione e le conseguenze che si ripercuotono sul sesso.
Durante la malattia possono comparire disturbi di erezione che potrebbero rendere difficili i rapporti sessuali e far scaturire problemi legati all’autostima.
Ma avere rapporti sessuali con la prostata infiammata è dannoso?
Anzi il sesso risulta essere una soluzione naturale per contrastare i problemi infettivi e infiammatori della ghiandola prostatica.
L’attività sessuale consente tramite l’eiaculazione, un ricircolo del liquido seminale e favorisce il buono stato della prostata e dell’apparato genitale maschile, che se rimane bloccato per molto tempo all’interno, provoca gonfiore e intasamento della ghiandola, spesso responsabili di stati infiammatori della stessa. Questa condizione infatti provoca ingrossamento della prostata, dolore testicolare che si ripercuote su tutta l’area intestinale.
È facile dunque intuire che l’eiaculazione svolge un ruolo benefico negli stati infiammatori della ghiandola prostatica, pulisce i dotti ed evita il deposito di agenti infiammatori, pulisce l’organismo da tutte le sostanze nocive per la prostata e favorisce la rigenerazione cellulare.
Ma quindi atto sessuale sì e masturbazione no?
Il segreto si colloca nel mezzo. Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente la masturbazione non è dannosa per la prostata, basta che non sia un atto compulsivo e frequente, in linea di massima 1-2 volte la settimana. L’atto sessuale invece è molto meglio tollerato dall’organismo, che riconosce la naturalezza e la spontaneità dell’eiaculazione. Quindi sì a masturbazioni occasionali e rapporti sessuali senza limiti, a patto che non siano dolorosi e invasivi.
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