Differenza tra prostatite e tumore alla prostata


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Molte volte i disturbi legati alla prostata vengono scambiati per tumore alla prostata in quanto i sintomi sono molto simili, ma le due condizioni sono assolutamente differenti. Con la prima si può intervenire con farmaci e integratori alimentari con la seconda per via chirurgica con l’asportazione della prostata. La cosa importante è fare prevenzione e rivolgersi subito al medico alla comparsa dei sintomi. Per capire la differenza tra prostatite e tumore della prostata è necessario specificarne le cause, i sintomi e le cure.
Indice dei Contenuti
Prostatite: cos’è?
L’ipertrofia prostatica benigna, meglio conosciuta come prostatite, è un’infiammazione della ghiandola prostatica. La prostata è un organo dell’apparato genitale maschile grande come una castagna, ma di fondamentale importanza perchè permette di produrre il liquido seminale che fa parte dello sperma. La fertilità dell’uomo passa anche attraverso la salute della prostata. Con il passare degli anni è normale che possano avvenire alcune anomalie a questo organo come l’ingrossamento o l’infiammazione.
Una volta percepiti i primi sintomi è importante correre subito ai ripari per evitare che l’infiammazione possa intaccare altri organi vicini come la vescica, oppure trasformarsi in forme tumorali. Ad esserne maggiormente colpiti sono soggetti adulti sessualmente attivi, con un picco massimo di riferimento che va dai 30 ai 50 anni, ma non si esclude l’incidenza anche in soggetti giovani (prostatite giovanile).
Nonostante sia una condizione benigna è bene non sottovalutarne i sintomi e rivolgersi nell’immediato allo specialista urologo per avere tempestività della diagnosi e cura, onde evitare la cronicizzazione della malattia.
Possiamo avere quattro tipi di prostatite:
- Sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS);
- Prostatite batterica acuta;
- Prostatite batterica cronica;
- Prostatite asintomatica.
Quali sono i sintomi
I sintomi della prostatite sono vari e diversi e cambiano da soggetto a soggetto in base al tipo di infiammazione. I più comuni sintomi sono:
- bruciori della minzione;
- dolore pelvico;
- minzione frequente e dolorosa;
- sensazione di vescica piena;
- dolore ai testicoli, basso ventre e zona renale;
- tracce di sangue nelle urine;
- problemi erettili;
- eiaculazione precoce.
Rimedi naturali per alleviare i sintomi
Se la prostatite in atto non è batterica allora è possibile adottare alcuni accorgimenti e rimedi naturali per alleviare in qualche modo il dolore e il fastidio del paziente. Fra questi rimedi possiamo avere:
- fare un bagno caldo rilassante;
- evitare di bere alcool e bevande frizzanti;
- evitare bevande contenenti teina o caffeina;
- idratarsi e bere molta acqua (almeno 1,5/2 litri al giorno);
- evitare cibi molto speziati o piccanti;
- evitare di stare seduti sulla sedia troppo a lungo (eventualmente utilizzare un cuscino);
- fare il più possibile sport e attività fisica;
- rafforzare con esercizi i muscoli del pavimento pelvico;
- utilizzare il meno possibile la bicicletta utilizzando appositi pantaloncini imbottiti per alleviare la pressione sulla prostata;
- provare tecniche di rilassamento (respirazione controllata, meditazione, musica dolce, yoga etc.).


Prostatite: diagnosi
La diagnosi della prostatite viene fatta da medici professionisti tramite visita rettale attraverso la quale l’esperto si rende subito conto se la ghiandola è infiammata, in questo caso si procederà ad esame microscopico, ecografia dell’addome ed esame colturale delle urine e del liquido prostatico, campioni prelevati prima e dopo il massaggio della ghiandola. Questi esami sono solitamente sufficienti a constatare le dimensioni della prostata, lo stato dell’apparato urogenitale e permettono di fare una diagnosi certa.
👉 LEGGI ANCHE: Esami della prostata: quali sono e quando occorre farli
Come curare la Prostatite
Prima di parlare di cure della prostatite è fondamentale specificarne l’origine. La prostatite può essere batterica acuta e cronica, non batterica e asintomatica. La prostatite batterica acuta è scatenata da proliferazione di germi e batteri, provenienti dal tratto intestinale o urinario che raggiungono l’uretra, fino a infettare la ghiandola prostatica.
La cura di questo tipo di prostatite consiste in somministrazione di antibiotici e antinfiammatori, che hanno il compito di lenire i disturbi ed eliminare i batteri, una tardiva diagnosi può dare luogo a prostatite batterica cronica, più difficile da curare. In alcuni casi si rende necessario il ricovero in ospedale per cure per endovena, qualora la terapia per via orale no sortisca l’effetto desiderato.
La prostatite non batterica e quella asintomatica non richiedono la somministrazione di antibiotici e il medico valuterà in corso d’esame la terapia medica più consona al soggetto in base all’esito degli esami effettuati.
Integratori naturali per curare la Prostatite
Per curare la prostatite la cosa migliore da fare è avere negli anno un regime alimentare sano ed equilibrato, non abusare di alcool e fumo e possibilmente mantenersi in forma facendo sport e attività fisica con regolarità. Queste sono indicazioni generali per mantenere in salute il nostro corpo e fisico che vanno bene per tutto e anche per prevenire l’insorgenza della patologia.
Nel caso di prostatite non batterica si sono rivelati molto utili ed efficaci l’utilizzo di integratori alimentari da associare alla dieta. Si tratta di capsule che vanno ingoiate con un bicchiere d’acqua una volta al giorno per un periodo di trattamento indicato nella confezione. Sono prodotti sicuri in quanto sono fatti con ingredienti naturali e con principi attivi derivanti da piante. Fra questi sicuramente l’integratore n.1 per curare la prostatite e tra i più venduti in Italia c’è sicuramente Prostatricum che ha riscosso e riscuote enorme successo proprio per la sua efficacia. Potete scoprire di più sul sito ufficiale cliccando sul bottone qui sotto ed usufruire anche dello speciale sconto del 50 %.
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Tumore alla prostata cos’è?
Il tumore alla prostata (o carcinoma prostatico o cancro alla prostata) al contrario, è una condizione maligna che interessa la ghiandola prostatica. A differenza della prostatite, il tumore alla prostata ha una marcata incidenza in soggetti dai 40 ani in su, ma soprattutto in uomini in fascia d’età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Come tutte l’evoluzioni tumorali maligne è fondamentale avere una diagnosi tempestiva che permetta di contrastare velocemente la proliferazione di cellule malate.
Quali sono i sintomi del tumore alla prostata
I sintomi in questo caso possono essere molto simili alla prostatite ed entrambe le condizioni necessitano di diagnosi certe e rapide. Agli esordi il tumore alla prostata può non dare sintomi, quando la massa comincia ad espandersi possono comparire fastidi, quali:
- minzione difficoltosa;
- sensazione di svuotamento incompleto della vescica;
- minzione frequente;
- sangue nelle urine;
- sangue nello sperma.
Tumore alla prostata: diagnosi
Come tutti i casi oncologici, una diagnosi precoce di tumore alla prostata è spesso sinonimo di guarigione.
Il controllo del PSA (Antigene Prostatico Specifico) è uno strumento di screening fondamentale per tenere sotto controllo la salute della ghiandola prostatica, un valore superiore alla norma determina un malessere delle prostata ma non è in grado di diagnosticare la presenza di una massa tumorale.
Una certezza della diagnosi viene fuori dalla biopsia prostatica, un prelievo della ghiandola interessata fatta per via rettale, che insieme al test del PSA ed ecografia dell’addome inferiore, confermano o negano a presenza tumorale.
Solo in seguito a certezza della diagnosi il medico specialista potrà programmare ulteriori esami per verificarne l’entità e le zone colpite. Il tasso d’incidenza di guarigione del tumore alla prostata è oggi molto elevato.
👉 LEGGI ANCHE: Tumore della prostata: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti
Cura e trattamento del tumore della prostata
Oggi per fortuna sono tanti i metodi di trattamento e le cure disponibili per questa malattia oncologica, ognuno dei quali presenta effetti collaterali e benefici specifici. L’anamnesi del paziente, età, aspettativa di vita e grado di rischio, è tutto quello necessita inizialmente al professionista per indicare il giusto percorso da seguire.
Nei pazienti molto anziani asintomatici e con altre patologie in atto, il medico potrebbe anche scegliere di non iniziare alcun trattamento fino alla comparsa dei sintomi; in soggetti con incidenza di basso rischio della malattia è possibile posticipare il trattamento, facendo controlli mirati periodici per verificarne i cambiamenti.
Per tutte le altre condizioni la terapia attiva messa in atto è solitamente chirurgica. Si procede all’asportazione della ghiandola prostatica (prostatectomia radicale) e relativi linfonodi, sarà il medico a stabilire se intervenire per via robotica o classica. Negli stadi avanzati il solo trattamento chirurgico solitamente non è sufficiente, si rende quindi necessario associare radioterapie e ormonoterapie per bloccare la formazione di ulteriori cellule maligne.
Nei casi di stadio metastatico del tumore il trattamento preferito è la terapia ormonale, in grado di ridurre il livello dell’ormone maschile (testosterone) che stimola lo sviluppo delle cellule tumorali. Questa terapia ha diversi effetti collaterali quali stanchezza, calo del desiderio sessuale, disturbi muscolari, aumento di peso e impotenza.
Di ultima generazione la crioterapia che mira a eliminare con il freddo le cellule tumorali e Hifu, ultrasuoni mirati sulla massa del tumore.
Conclusioni
In entrambe le condizioni una diagnosi precoce eviterà uno stadio avanzato della malattia, In base alle esigenze il medico di riferimento potrà consigliare l’assunzione di integratori alimentari specifici che velocizzino la guarigione.
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