Chi è e cosa fa il caregiver familiare


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Caregiver è un termine anglosassone entrato in uso comune anche da noi, che significa letteralmente “colui che si prende cura”. Si parla quindi di caregiver familiare in quanto chi si prende cura del malato e/ disabile è un familiare che deve avere determinati requisiti e che opera a titolo gratuito.
Vediamo meglio cos’è e cosa fa questa figura davvero importante e determinante anche per i pazienti a cui è stato riscontrato un tumore della prostata.
Indice dei Contenuti
Chi è il caregiver?
Spesso la vita di una famiglia è messa a dura prova da malattie oncologiche o dalla presenza di un congiunto disabile. Il caregiver è un assistente familiare che offre la propria vicinanza emotiva e fisica, il supporto pratico e le cure del caso in maniera del tutto gratuita e volontaria. Questa figura quindi è un punto d’appoggio fondamentale per il malato ma anche per i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari con i quali si instaura un dialogo e una collaborazione fondamentali per aiutare il malato.
Nel nostro Paese sono all’incirca 7 milioni le persone, in prevalenza donne, che si prendono cura dei propri familiari. È un piccolo esercito silenzioso che offre la propria assistenza per almeno 20 ore settimanali. La totale gratuità dell’assistenza è l’elemento che differenzia da un punto di vista legale la figura del caregiver da quella del badante.
I caregiver familiari sono in genere per il 74% donne e di queste il 31% ha un’età inferiore ai 45 anni, un 38% ha un’età che va dai 38 anni ai 60 anni, un 18% tra i 61 e i 70 anni e un 13% che va oltre i 70 anni. Di solito non si sceglie di diventare caregiver, lo si diventa e bisogna imparare a farlo guidati dall’amore per il nostro caro.
Cosa fa il caregiver familiare?
Non è possibile definire a priori le mansioni di un caregiver perché dipendono dalle necessità dettate dalla situazione specifica. In linea di massima sono quattro le aree di intervento. La prima riguarda l’assistenza diretta quindi prendersi cura dell’igiene del malato e della casa. Il caregiver si occupa delle mansioni domestiche, dei pasti e di tutte le incombenze personali che il malato non può svolgere da solo.
Questa figura assistenziale è molto importante per la sorveglianza attiva perché vigila affinché non si creino situazioni pericolose per il malato o per le altre persone. Pensiamo, ad esempio, a una caduta dalle scale che può comportare un rischio serio per una persona già fragile. Il supporto del caregiver è molto importante anche in via indiretta perché si occupa di tutte le incombenze burocratiche e amministrative del suo assistito e della gestione delle visite specialistiche.
Infine il caregiver collabora in modo significativo con i medici e gli operatori sanitari. Pur non essendo una figura professionale, può svolgere piccole manovre per spostare il malato o per fargli assumere determinati farmaci, dopo essere stato adeguatamente informato e istruito dall’equipe medica. Il suo apporto è fondamentale anche in termini di sorveglianza passiva perché può vigilare su eventuali effetti secondari dei farmaci oppure informare gli operatori su quello che succede in loro assenza.
I requisiti per essere nominato caregiver
Per poter essere nominato caregiver è necessario che l’assistito sia riconosciuto come portatore di handicap grave ai sensi della legge 104/92 art.3 comma 3. L’assistenza deve essere svolta in maniera continuativa e in modo del tutto gratuito e può essere riconosciuto come caregiver soltanto un familiare della persona in difficoltà.
Il caregiver deve essere nominato personalmente dal familiare in difficoltà attraverso un atto di nomina sottoscritto dall’assistito anche tramite videoregistrazione o dispositivo telematico che possa dimostrare chiaramente la sua volontà. In caso di interdizione o inabilitazione, viene nominato dal tutore, dal curatore o dall’amministratore di sostegno.
Quali sono le agevolazioni previste
Per fare ulteriore chiarezza vediamo ora quali sono le agevolazioni fiscali previste dalla legge per i caregiver e per gli assistiti.
Agevolazioni per i caregiver
Il caregiver può usufruire di alcuni benefici come:
- Legge 104/92: tale disposizione prevede che il lavoratore possa usufruire di una serie di permessi lavorativi. Il requisito è che tale lavoratore si occupi di un familiare entro il secondo grado di parentela con disabilità gravi;
- Detrazioni fiscali: la detrazione IRPEF spetta quando l’assistito è fiscalmente a carico dei propri familiari, quindi non deve percepire più di 2830,51 euro l’anno;
- Bonus caregiver: lo stato ha stanziato 30 milioni di euro all’anno per il triennio 2021/2023 finalizzati al sostegno e al riconoscimento dell’importante lavoro svolto dai caregiver. Il familiare dell’assistito quindi può usufruire di un contributo mensile determinato dal grado di disabilità. La domanda deve essere inoltrata sul portale dell’INPS.
Agevolazioni fiscali per gli assistiti
Il familiare in difficoltà ha diritto a una serie di agevolazioni il cui elenco completo è reperibile presso l’Agenzia delle Entrate. Tali sgravi vanno dal riconoscimento dell’invalidità ex legge 104, alla detrazione delle spese mediche fino all’indennità di accompagnamento.
Il Burden e le difficoltà emotive del caregiver
Si chiama Burden of illness e sta a indicare il complesso stato emotivo e psicologico nel quale può trovarsi chi sceglie di prendersi cura di un familiare malato o in fin di vita.
I sintomi sono specifici: ansia, depressione, insonnia, una stanchezza fisica e mentale che non passa, rabbia e sensazione di impotenza ma anche disturbi fisici come reflusso, mal di testa, artrite, la comparsa del diabete. La sensazione continua di allarme e preoccupazione associata a una scarsa propensione ad alimentarsi in modo corretto indeboliscono l’intero organismo del caregiver e le sue difese immunitarie.
La chiave per superare questo scoglio e aiutare non solo il malato ma anche se stessi è adottare una serie di piccoli accorgimenti che possono aiutare a superare il momento di difficoltà. La prima cosa da fare è parlarne con il proprio medico o rivolgersi a qualche associazione specializzata. Il secondo step è cercare di non rendere la malattia del familiare il centro della propria vita e ritagliarsi dei momenti di svago e degli spazi tutti per sé.
Consigli utili per i caregiver
Per affrontare i problemi del caregiver dovuti all’impegno costante fisico ed emotivo che comporta tale mansione arriva in aiuto dall’associazione americana National Family Caregivers Association (NFCA) alcuni consigli utili.
Eccone alcuni:
- Evita che la malattia del tuo caro sia sempre al centro della tua attenzione;
- Trova spazi e momenti di svago per rilassare mente e corpo;
- Impara a rispettarti e apprezzarti;
- Accetta l’aiuto da parte di altre persone che possono anche sostituirti in caso di bisogno;
- Impara a conoscere la patologia del tuo familiare;
- Difendi i tuoi diritti;
- Renditi consapevole dell’importanza del tuo ruolo.
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